Tra miti e realtà, le affascinanti leggende della Val d’Orcia e dintorni

La Val d’Orcia, con le sue dolci colline e borghi incantevoli, è una regione intrisa di storia e cultura. Ogni angolo racconta storie tramandate nel tempo, alimentando la mitologia locale e le leggende che rendono la Val d’Orcia un luogo unico e misterioso. L’Agriturismo Castello di Spedaletto è immerso in questo scenario magico, e oggi esploreremo alcune delle affascinanti leggende che popolano questa terra straordinaria.

Streghe, fate e misteri in Val d’Orcia

• Nei pressi dei dintorni della città ideale di Papa Pio II, Pienza, si trova la leggendaria quercia delle Checche, che è anche il primo monumento verde d’Italia. Non tutti sanno che però, il vero nome è Quercia delle Streghe, perché si pensava che qui le megere si riunissero per celebrare i loro riti e compiere pratiche magiche. Vale la pena visitarla, stendersi sotto le enormi fronde e…cercare di cogliere qualche movimento sospetto!
• Nel paese di Campiglia d’Orcia invece, intorno alla Rocca di Campigliola si narra che i contadini si svegliassero nel periodo della mietitura con il grano mietuto e ammucchiato. A lavorare si racconta che la notte fossero le fate che vivevano da quelle parti.
• Per gli amanti delle fate un’altra tappa immancabile è la località termale di Bagno Vignoni. La leggenda narra che nelle notti di luna piena, le fate danzino tra le rovine delle terme, evocando antichi incantesimi di guarigione e benessere. I visitatori che siano abbastanza fortunati da osservare queste danze misteriose potranno sentirsi avvolti dal potere curativo delle acque termali e dalle energie positive delle fate.

Fate e misteri nel borgo termale di Bagno Vignoni Photo credit: Wikipedia

Le favole in Val d’Orcia: la Spada nella Roccia a San Galgano e Robin Hood toscano a Radicofani

• Ci troviamo a Chiusdino, comune a una trentina di km da Siena. La storia risale al XII secolo e narra che San Galgano, un cavaliere convertitosi alla vita eremitica, avesse ricevuto una visione divina che lo avvertiva sui pericoli del mondo materiale e della spada. Decise quindi di rinunciare alla vita di guerriero e piantò la sua spada nella roccia come un segno di conversione e penitenza. Da allora, la spada nella roccia divenne un simbolo della fede, dell’umiltà e della rinuncia alle vanità del mondo materiale.
• Ghino di Tacco è una figura storica e leggendaria del XIV secolo, noto soprattutto per le sue gesta avventurose e la sua vita da fuorilegge. La sua storia è strettamente legata alla Toscana e alla Val d’Orcia. Divenne noto per essere un fuorilegge e un bandito, e si racconta che avesse una particolare predilezione per derubare i ricchi per dare ai poveri, guadagnandosi una sorta di fama di “Robin Hood” italiano facendo della Rocca di Radicofani, nel cuore della Val d’Orcia, il suo rifugio.

Fortezza di Radicofani, dimora di Ghino di Tacco Photo credit: Wikipedia

La nascita di Siena

• Intorno alla fondazione di Siena c’è una leggenda, che riguarda i figli di Remo, fratello di Romolo, fondatore di Roma.
  La leggenda narra che Senio e Aschiano, figli di Remo, per fuggire dalla persecuzione dello zio, arrivarono in Toscana, dove fondarono Siena (dal nome del fratello Senio, appunto) . Per questo motivo la città è piena di riferimenti alla lupa capitolina, tutti da scoprire!
  Inoltre in un secondo momento, Aschiano, amante della vita di campagna, andò in cerca di un luogo più tranquillo e bucolico dove vivere e arrivò nelle Crete Senesi, dove fondò Asciano.

La leggenda di Trequanda

• Tra la Val d’Orcia e le Crete Senesi, si trova l’incantevole borgo di Trequanda, dove intorno al 1230-1235, nacque Bonizzella Cacciaconte. Come era consuetudine in quel tempo, venne data in sposa a un nobile, ed iniziò a sostenere tutti i bisognosi del luogo e alla fine morì in povertà. Molti secoli dopo il corpo venne ritrovato intatto, intriso di incenso. A favorirne il ritrovamento contribuirono delle api che continuavano a entrare e uscire dal fianco della chiesa in una strana danza. La Beata aveva tra le mani un favo a forma di calice costruito dalle api stesse, che si narra avesse dato luogo a guarigioni miracolose.

Trequanda, photo credit: www.toscana.info